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Visualizzazione dei post da marzo, 2003
Ieri sei rimasto alzato a finire il primo capitolo della tua tesi. Fino alle tre. Non avevi sonno. Eri stato al cinema, prima - perché pensavi di metterci poco a scrivere - a vedere un film che ti è piaciuto. Poi, verso le tre, sei crollato, e alle otto di mattina, con le palpebre che scivolavano verso il basso senza che tu te ne accorgessi, ti sei rimesso al lavoro. Alle dieci non avevi ancora finito. Alle dieci e un quarto eri in ginocchio davanti al tuo professore a chiedere una proroga. E il tuo prof., che non si aspetta il lavoro di merda che in effetti hai fatto - preso com’eri da altre faccende - con fare magnanimo e dispensatore, ti ha concesso di consegnargli il capitolo lunedì. Tu, allora, cosa hai fatto? Sei andato dal dentista. Non hai mai capito come i dentisti, almeno quelli che hai frequentato tu, siano tutti maschi. Le igieniste, invece, sono femmine. La cosa non ti turba. Tu, col dentista maschio, hai di solito poco a che vedere. A un tratto, senza ricordarti co
Un po’ di confusione, visti i tempi. Alle volte ho il sospetto che certi miei amici leggano questo blog solo per sapere le nuove avventure di mia madre. Sei a casa domani? No, rispondo. E tua madre? Be’ può darsi. Mi piacerebbe scambiare due parole con Lapaola. Scusa? Pensi che posso telefonarle? A mia madre? Be’ sì, a chi se no? ... Be’ niente Lapaola per oggi. Non dice, non fa piu' niente. (A parte cinque minuti fa: "Ale", mi ha raccontato, "i curdi turchi in manifestazione cantano BellaCiao...") Lapaola, da quando è esplosa la guerra, si è appiccicata alla CNN e se la segue ventiquattro ore su 24, scuotendo la testa, camminando in giro per la casa a darmi le ultime notizie... Quindi: niente Lapaola per oggi. Ok, Marco? Puoi anche smettere di leggere qui, se ti va… Insomma lo dico? So che non dovrei dirlo, ma lo dico: a me certi pacifisti mi stanno sui maroni… sono quelli che prendono il megafono in mano e dicono cretinate Mentre venivamo qua una signo
Ma i vigili, scioperano mai i vigili? E i poliziotti? Con gli scudi alzati davanti a quattro pacifisti. Scioperano mai i poliziotti? (eccheccazzo)
Tre Episodi 1.Mia sorella, quando parla di mia madre, dice sempre: tua madre Dice: “Eh, lo sai, tua madre è una scheggia impazzita.” Tua madre, già. E la tua? “Io lo so cosa dovresti fare” dice la scheggia impazzita, mentre colaziono. “Dovresti” dice “imparare il serbo” “Una volta imparato il serbo” continua “dovresti andare nei Balcani” Appoggio la tazza del caffè, giro il collo per guardarla. Dice: “Non c’è nessuno che lo fa.” “Tu dici” dico “che dovrei imparare il serbo?” “Se Erri de Luca si è imparato l’ebraico a 40 anni, perché tu non dovresti imparare il serbo?” Certe volte mi chiedo come non ci arrivo da solo, a tali lampanti conclusioni. 2. Il barbiere tocca la cima dei capelli: “Non c’è niente da fare” dice “li perderai tutti, i tuoi capelli.” “Non è un po’ drastico?” “Tutti” dice “Li perderai tutti. Tocca, su.” Mi prende la mano, mi fa toccare la cima dei capelli, poi la nuca “La senti la differenza?” “No.” “Be’ sono differenti. Quelli sopra li
basta. be' sì. basta. ... ehi umbe, come sta tua sorella? ... Marco domani si laurea. Sua madre è convinta che abbia una relazione con Ducc. Suo padre crede che frequenti dei delinquenti (nella fattispecie il sottoscritto, l'altro Ale, Ducc stesso) perchè quando torna a casa dopo essere uscito con noi ha sempre le labbra sporche di vino rosso. ... ok. sì. ok. basta. sì. basta.
Ma perché le tue storie sono sempre così turbolente? ti chiede M.M, pedalando. Ridi. Già , dici, Perché? (MM lo so che leggi questo blog, non fare finta di niente…) C’è un’aria di paraffina in piazza. Sulle impalcature proiettano le immagini dei treni fermati. Fa caldo, è sera, è pieno di gente. La fiaccolata ha riversato tutti nei bar, o sui banchetti abusivi che vendono bicchieracci di vino a poco prezzo. Guarda che stiamo per litigare , dice, Guarda che mi sto per incazzare . E raddrizza le spalle, aspira la sigaretta, incrocia le braccia. Incazzati… , dici, col sorriso. Guarda che ti tiro un pugno. , dice, Guarda che ti prendo a schiaffi. Ti chini in avanti con la faccia bene esposta, le prendi una mano e le apri le dita. Dài , dici. Hai un’espressione sfacciata, un ghigno che anche il papa ti tirerebbe un ceffone. Dài dici Colpisci. . Le muovi la mano sulla tua guancia. Lei sbatte i piedi per terra, tira la mano verso di se’. Non provocarmi, sai. , ti dice. Po