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Visualizzazione dei post da giugno, 2004
Se possibile, il vento - oltre ad alzare i fogli di tutte le stanze trasportandoli per i corridoi e poi in balcone, sulle piante - ha spazzato via l'umidità e la concentrazione. Ieri pomeriggio ero convinto di essere nel 2006. Sono sempre più distratto. I greci della casa di fronte hanno riesumato le bandiere per attaccarle al balcone, accanto alla parabola. Greek Pride : noncuranti lo stereotipo, hanno ballato il sirtaki tutta la notte, bevendo l'ouzo destinato ai matrimoni. Poi, uno di loro, quello che mi saluta solo quando deve chiedermi un favore, per la felicità ha pattugliato padova in cerca di biciclette da rubare. Ieri sbirciavo in libreria le guide per berlino, scandalizzato perchè erano del 2003, al più del 2004. Nel mio sfasamento temporale non riuscivo a capire per quale motivo negli ultimi due anni nessuno più avesse pubblicato guide turistiche di nessun posto . "Ti sei seduta di nuovo sui libri", dice la madre alla figlia, lì accanto a me. Le tira una sm
Con Rachele il sabato mattina Rachele : ?corridore? Ale : madame! quanto tempo! R : finalmente! ti avrò lasciato 32057414857,6 messaggi mentre tu non c'eri!! A : non me ne arrivato nemmeno uno, pensa R : ma non ci credo A : giuro, giuro! altrimenti ti avrei risposto A : cosa mi dicevi? R : ti dicevo: R : aleeee R : iuuuhuhhh bollicina di acqua lete R : corridoreee R : e te non rispondevi mai. anzi ti disconnettevi con aria di sufficienza. R : e la bici? A : rubata, cazzo R : ma per davvero? non era una finzione letteraria eh?! A : no, no, ziomaiale, tutto vero, ma tutto tutto R : anche tua madre e la radio!!??? A : soprattutto mia madre e la radio. R : e adesso? quale futuro per ale? ti butti nella corsa? A : cercherò una bici usata- intanto uso quella di mia madre, oppure vado a piedi. R : quella di tua madre tipo rossa con il cestino e talmente piccola che quando pedali le ginocchia ti si infilano ritmicamente in bocca? A : te ne ho già parlato
E' arrivato il monsone delle cinque. Ha spazzato via i volantini elettorali che ancora si annidavano ai bordi delle strade, nelle canalette, o tra le crepe dell'asfalto, nei buchi dei marciapiedi. Le facce dei candidati - una mano sul mento, lo sguardo luccicoso - si sono sciolte e diluite tra i sampietrini. Lo squalo antistress che tengo vicino al monitor ha la coda mozzata, un'espressione feroce tra le branchie. Mi dice che ho bevuto troppo, questa settimana, ma non abbastanza forse, se, ancora, come sempre, non sono in grado di. Scrivo accanto a una culla messa sghemba: mio nipote pesa più di me, parla più di me (anche lui emette gli stessi suoni incomposti), mangia più di me, alle volte tossisce, di notte urla. Io, di notte, sono ossessionato dai rumori: il filo di ferro che batte il tempo nello split, la ventola aspirafumo del locale di sotto, il bip aritimico di qualche elettrodomestico in cucina, la grandine che picchia sulle pietre in piazza. Ho delle occhiaie ch
Paragrafi in ordine casuale #2 Ma zio maiale, porca schifa, morte, putrefazione, minchia merda orrenda - questo è più o meno il mio pensiero nel momento in cui, osservando la colonna alla quale avevo l'avevo appoggiata, mi rendo conto che veramente la mia bicicletta non è diventata invisibile come l'aereo invisibile di Wonder Woman, ma è stata proprio rubata, sottratta, saccheggiata, carpita, rapita, accaparrata; insomma inculata, scomparsa, sparita, fottuta, inchiappettata, tarmata, ciavata , eccetera. Papino , che è lì con me - sono circa le due di notte, forse le tre, non so, ho bevuto troppa birra, il mio sguardo è offuscato al centro, vedo bene solo ai margini - Papino mi guarda, imperturbabile come solo lui sa essere, mi dice: Scusa, ma mi viene da ridere. - Mi hanno rubato la bici - dico al telefono. - Oooooooooooooo noooooooooooooooo - risponde il telefono - Noooooooo. Ma dove? - - In via san Francesco - dico - Ieri notte. - - Mi dispiaaaace - risponde il
Eppure correre non mi dispiace, anche se dopo cinque minuti, ai lati del campo visivo, mi si affastellano màcchiole grigie, sempre più grandi, e la caviglia cigola - la destra. Martedì sera ho perso le chiavi sugli autoscontri, forse quando Criscia è sobbalzata fuori dalla macchina e me ne sono reso conto con un ritardo un po' troppo lungo, continuando a premere sull'acceleratore e trascinandola così per qualche metro col culo sulla pista - con una gamba e una mano si teneva avvinghiata al bordo del veicolo - oppure quando, sbattendo contro Starsky & Hutch , il mio naso ha ricevuto la sua nuca in pieno. Fatto sta che sono rimasto chiuso fuori tutta la notte, per demenza soprattutto, per non essermi reso conto in tempo dell'accaduto, e per non essere tornato indietro, se non più tardi, alle due del mattino, quando ormai tutto era chiuso e le giostre deserte - un vento freddo alzava le carte dalle strade e le bottiglie di plastica da mezzo litro - e io bussavo timido al
La prima volta non è stata colpa mia. Adriana se ne era uscita di casa chiudendo una serratura di cui non avevo la chiave. Tentai di recuperarla con un espediente che avevo letto nei fumetti. Infilai un foglio di carta sotto la soglia, feci cadere la chiave sul foglio, lo tirai et voilà . Ma la soglia della porta era troppo sottile, la chiave si incastrò, senza passare. Andai a dormire da mia sorella, che abitava ancora in città. La seconda volta ho lasciato le chiavi sulla toppa e sono andato a una laurea. Rimasi fuori dal portone fino alle sette di mattina, suonando il campanello nel tentativo di svegliare mia madre che dorme coi tappi nelle orecchie. Me la ricordo con precisione, perchè quella mattina, sulle sei - era più o meno estate - arrivarono due uomini a tacchinare manifesti sul muro di fronte a casa mia. Erano manifesti della Lega che dicevano: "L'oceano pacifico è grande ma forte, come la Padania". La terza volta, due giorni fa. Ma la racconto un'a