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Visualizzazione dei post da novembre, 2004
Ma pensa... Alla fine avevo deciso che qui, io, non avrei più scritto, sarei scomparso nel nulla, silenzioso, senza dire niente, semplicemente facendo sempre più ombra su queste frasi, un centimetro per volta, una parola per volta, nel tentativo di sparire e affrancarmi da tutto questo, dalle frustrazioni, soprattutto, e dalle ferite, dai giochetti di potere stronzi che si riproducono anche qui, nel piccolo, dove penseresti che no, e invece i gruppetti, le invidie, le gerarchie - stupido io a non pensare subito che l'immagine riflessa non si svincola dall'oggetto... e poi arriva una lettu ra improvvisa e inaspettata: una di quelle scosse sintattiche che fanno ripartire i meccanismi arrugginiti, stanchi, persi in continui ritorni - la parola, diceva il poeta, tradirà l'ossessione - smussati dall'abuso senza senso, dal controllo totale sul nulla; una mano che, "abile o incauta, / toglie l'impedimento" (complice, forse, Pynchon maledetto) ed eccomi ancora qu
Forse sto perdendo il controllo sugli oggetti - penso in corridoio. ... poi alle volte ti svegli e ti sembra di essere nel mezzo di una dissolvenza incrociata, nella quale due immagini si sovrappongono senza essere nè una nè l'altra e tu sei incastrato proprio lì, bloccato come in un fermo-immagine, senza sapere quale delle due svanirà e quale, invece, diventerà presente e reale... Cosa stai facendo? chiedo. Ho comprato un quaderno verde stamattina, (o era ieri?) a righe, e oggi non lo trovo più, così eccomi a passare il pomeriggio ripetendo avanti e indietro il percorso da camera mia a camera di mio fratello, spostando i libri - incolonnati sul tavolo in un ordine fittizio - da destra a sinistra, poi da sinistra a destra alla ricerca del quaderno verde a righe che ho comprato stamattina (o devo ancora comprarlo?), in un tripudio di frustrazione, senza capire se ho messo il quaderno appena comprato in borsa o se invece, senza accorgermene, ho sbagliato mira facendolo ca