Passa ai contenuti principali

Di notte sibila lo scaldabagno. Se c'è vento, sentiamo il tinnire delle antenne che risuona dalla cappa sui fornelli. Giovanna, mentre si addormenta, batte i denti tre volte, e ogni tanto parla nel sonno: mi chiede se ho bisogno di ripetizioni di pollo o se mi ha mai presentato ai suoi cinque miliardi di fermenti lattici. Hanno i nomi che finiscono tutti in -ione: Marchione Albertione, Lorenzione...

Quando è sveglia, invece, dice che siamo frenetici. Da settembre il tempo sembra essersi contratto di colpo, stringe ai fianchi, mozza il respiro. Per quanto mi riguarda ho il sospetto che sia tutta una questione di attrito: le cose scivolano troppo, o troppo poco, con la conseguenza di ritrovarsi sempre più o meno nello stesso punto, al cuore di un'onda concentrica che si allontana via via.

Sarà che non sono organizzato, penso, e mi distraggo ad ascoltare il lamento sconcio dei gatti.

Post popolari in questo blog

UNA QUESTIONE DI LESSICO (ovvero: e mo' che faccio? cambio nome?) Dove si scopre che il limite della propria cialtroneria è sempre un po' più in là rispetto a dove lo si sospetti. (tratto da questi commenti al blog di giuliomozzi ) (...) Brèkane. Chissà dove ha preso quel nome da cattivo di cartone animato giapponese tipo Goldrake. Posted by Raspberry at 21.07.04 01:41 Ehm, be', il nome... il cattivo di un cartone animato giapponese ancora non me l'aveva detto nessuno... comunque, brekane (o meglio "breccane") è la parola veneta per ortiche. In sè non vuol dire nulla, ma qui "andare a breccane" significa - oltre che "andare così lontano che ci sono solo le ortiche", cioè (con un'altra perfetta locuzione locale) "andare in tanta mona" - anche "divagare, uscire dal discorso". Posted by brekane at 21.07.04 08:52 Ma le brecane non sono le eriche selvatiche? Posted by Mro at 21.07.04 18:36 o...
Se una notte d'inverno lo spazzolino elettrico di tuo figlio si anima di vita propra senza nessun apparente motivo e tu e tua moglie vi trovate in bagno, assonnati, per capire da dove proviene quella vibrazione e in quel momento, dallo scarico del lavandino un gorgoglio rauco esala una risata che richiama alla memoria una brutta storia mai del tutto chiusa, allora, ecco, forse qualcosa si sta agitando; ma non qui: di qua . So che non dovrei farlo.