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Visualizzazione dei post da marzo, 2004
- Pronto? Parlo con Alessandro L.? - Sì, chi parla? È pieno di gente, il cinema. Pieno di teste che coprono lo schermo. Davanti a te un tipo biondo, capelli rasati, sposta il peso da una chiappa all'altra, ritmicamente, ogni dieci minuti. Sposta il peso e - prot !- scoreggia. Piccole scoreggie che non si noterebbero, se solo non le facesse nei momenti silenziosi del film e se talvolta le zaffate solforiche dei suoi miasmi tossici non ti circondassero -prot!- stagnando attorno a te. I suoi vicini di posto sembrano non accorgersi di nulla. Evidentemente il vento spira solo verso il retro della sala. Oppure sono solo molto (molto) educati. - Scusa? ma hai problemi di fegato? - gli chiedi all'uscita. - No. Ma tu, chi sei? - dice. - Magari è lo stomaco, allora - dici - conosco un buon gastroenterologo, sai? È mio cugino... Se vuoi ti dò il numero... - - Ci conosciamo? - (prot) - Ti ho sentito! - - Cosa? - (prot prot) - Ti ho sentito! Stai scureggiando! Ragazzi! Sta scu
Questa storia - che non è un granché - comincia con un giornalaio e finisce con il protocollo di Kyoto. In mezzo: l'esplosione di una cerniera lampo. Non un'esplosione qualsiasi: la cerniera dei tuoi pantaloni - esplodendo senza motivo, con un PUM smorzato mentre pedali - lascia entrare aria freddissima tra le mutande senza che tu possa fare niente. Nel frattempo, continui a pensare che stai oltrepassando la soglia della tua deficienza e se anche senti di condividere il messaggio che ti è arrivato al cellulare (che dice più o meno: "le ragazze sono sempre le ragazze", ma lo fa più poeticamente, con una sineddoche - una parte per il tutto, come quando si dice tela per dire quadro - e in questo caso la parte femminile in questione non è il piede), non riesci a sottoscriverne l'ottimismo di fondo. Intanto, in autostrada, si vedono i fumi delle fabbriche e le luci notturne, e tu abbassi il finestrino e urli, sporgendoti fino all'ombelico, schivando col busto i cam
ma le mani del barbiere, oltre a essere piene di capelli sminuzzati, hanno l'odore di polpette all'aglio; ogni volta che si aggirano sulla mia fronte sento l'odore delle polpette, mi chiedo come possa un barbiere sapere di polpette, mentre le orecchie mi si stanno già raffreddando, e intanto immagino il vento che si incanala tra i padiglioni e la testa, e il freddo (sarà mica primavera questa, eh? cos'è, uno scherzo? dov'è finito il cielo dell'altro giorno? chi si è rubato il caldo che aspettavo e l'ha sostituito con un vento costante da emicrania? eh?) uff, questo freddo... se mi odiate continuate a chiedermi "e adesso? e adesso?" e adesso non lo so, e adesso, adesso prima di tutto un esorcismo per far sì che la tecnologia la smetta di esplodermi accanto: finestrini elettrici, lettori mp3, cellulari, monitor, computer, penne usb, macchine fotografiche digitali, mouse wireless, lettori dvd, forni a microonde, - se mi si avvicinano impazziscono,
Sono ancora vivo (ma la mia sopravvivenza non era un esito del tutto scontato) anche se penso di aver sviluppato - non so bene come - un terrore irrazionale per la salsa di pomodoro. (salsadipomodorofobia credo sia il termine tecnico)
Giovedì 4 marzo 2004 ... il militare sembra una pera con le gambe; la felpa che indossa, invece di nascondere le curve della pancia, gliele sottolinea; il suo baule di plastica nera (lucchettato, proveniente dal kossovo) occupa in pieno il corridoio della cuccetta; quando si gira, sento cigolare il suo letto, sopra di me; mi immagino che da un momento all'altro la cuccetta si rompa, crolli, mi schiacci; poi, se mi concentro sul treno, sul rumore del treno - non so - penso ai deragliamenti; non dormo bene; qualcosa è sbagliato se continuo a pensare agli incidenti; T mi offre dei tappi per le orecchie; rifiuto; sopra di lui c'è un romano che russa; ho nascosto le scarpe sotto il sedile, mi chiedo se si sente l'odore; appena mi muovo strappo un poco le lenzuola; T è sorpreso che ci abbiano preparato il letto; sui treni francesi il letto te lo fai tu; forse mi sto disintossicando da: i blog, il mio blog, internet in generale, gli spriz, montale, i campi elettromagnetici
Il postino suona sempre una volta, ma alle otto del mattino, dopo che hai passato la notte, fino alle cinque, a cazzeggiare sul computer nuovo.
Sono in ferie, questo blog è in ferie, chiuso per ferie, tutta colpa del nuovo solitario che ho scoperto su Xp, tutta colpa della neve, tutta colpa del sonno, in ferie, mi riposo, oh, mi riposo e leggo e giovedì vado a Napoli, va bene? Intanto, Ducc -l'uomo più invidiato del momento- è in Giappone a capire la differenza tra sushi e sashimi: l'abbiamo mandato in missione, nel tentativo di spodestare l'imperatore e prendere il suo posto senza che nessuno se ne accorga. Se all'improvviso vedrete l'imperatore giapponese senza capelli, saprete che ha raggiunto il suo obbiettivo e da lì cercherà di infiltrare tutti i suoi amici nelle più alte cariche dello stato. Ho già prenotato il ministero dell'interno. Se c'è una persona che può riuscire in questa missione, quella è Ducc . Vai Ducc! Dunque dicevo, sono in ferie. Ecco. Non c'è altro da aggiungere. Ci vediamo. Torno lunedì, se torno. (Ma sì, torno.) Ciao ciao. Ho det