Passa ai contenuti principali
"3. Estetica della riduzione (less is more?) Una foto in bianco e nero è una forma di censura sui colori per questioni di eleganza stilistica. Il supereroe cieco Devil acquista superpoteri in un incidente che gli toglie la vista potenziando al massimo gli altri sensi. I racconti a scatole cinesi mostrano che il gran contentitore dei racconti, il mondo, non è nient'altro che un racconto racchiuso dentro un racconto racchiuso dentro un racconto. Secondo Karl Kraus un aforisma dice una mezza verità o una verità e mezza. I romanzi mancanti di vocali di Georges Perec insinuano che il linguaggio sia un enorme lipogramma, rimasuglio afasico di una lingua ipervocalica che ha perso per strada centinaia di fonemi. Per malinteso realismo, romanzieri ingegnosi si avvilisocono in voci narranti meno intelligenti di loro."
Tiziano Scarpa Cos'è questo fracasso Einaudi 2000

Cos'è un lipogramma?

Post popolari in questo blog

UNA QUESTIONE DI LESSICO (ovvero: e mo' che faccio? cambio nome?) Dove si scopre che il limite della propria cialtroneria è sempre un po' più in là rispetto a dove lo si sospetti. (tratto da questi commenti al blog di giuliomozzi ) (...) Brèkane. Chissà dove ha preso quel nome da cattivo di cartone animato giapponese tipo Goldrake. Posted by Raspberry at 21.07.04 01:41 Ehm, be', il nome... il cattivo di un cartone animato giapponese ancora non me l'aveva detto nessuno... comunque, brekane (o meglio "breccane") è la parola veneta per ortiche. In sè non vuol dire nulla, ma qui "andare a breccane" significa - oltre che "andare così lontano che ci sono solo le ortiche", cioè (con un'altra perfetta locuzione locale) "andare in tanta mona" - anche "divagare, uscire dal discorso". Posted by brekane at 21.07.04 08:52 Ma le brecane non sono le eriche selvatiche? Posted by Mro at 21.07.04 18:36 o
Novembre 1936 – paul éluard (traduzione: Franco Fortini) Guardateli al lavoro i costruttori di macerie sono ricchi pazienti neri ordinati idioti ma fanno quel che possono per esser soli al mondo stanno agli orli dell’uomo e lo colmano di sterco piegano fino a terra palazzi senza capo. A tutto ci si abitua ma a questi uccelli di piombo no ma non al loro odio per tutto quel che luccica non a lasciarli passare. Parlate del cielo e il cielo si vuota poco ci importa l’autunno i nostri padroni hanno pestato i piedi noi l’abbiamo dimenticato l’autunno dimenticheremo i padroni. Città secca oceano d’una goccia scampata di un unico diamante coltivato alla luce Madrid città fraterna a chi ha patito lo spaventoso bene che nega essere esempio a chi ha patito l’angoscia indispensabile perché splenda quel bene. E alla sua verità salga la bocca raro alito sorriso come rotta catena e l’uomo liberato dal suo passato assurdo levi innanzi ai fratelli un volto eguale