Il bidello del dipartimento di francese lo chiamiamo "L'inquilino del terzo piano".
Ha un che di demoniaco: non so se la cammianta ondulata, lo sguardo acceso ma intontito o il sorriso aguzzo.
Fatto sta che che è strano. Gira per l'università e saluta tutti. A volte puzza un po' d'alcol, ma l'altro giorno che pioveva mi ha prestato un ombrello per tornare a casa. Oggi gliel'ho riportato.
"Come va?" gli ho chiesto.
Ha ondulato lento la mano aperta.
"Potrebbe andare meglio?"
"Potrebbe andare meglio." ha detto.
"Eh, potrebbe sempre andare meglio."
"Sì" ha detto, senza più guardarmi, "Ma se andasse meglio sarebbe meglio."
Ha un che di demoniaco: non so se la cammianta ondulata, lo sguardo acceso ma intontito o il sorriso aguzzo.
Fatto sta che che è strano. Gira per l'università e saluta tutti. A volte puzza un po' d'alcol, ma l'altro giorno che pioveva mi ha prestato un ombrello per tornare a casa. Oggi gliel'ho riportato.
"Come va?" gli ho chiesto.
Ha ondulato lento la mano aperta.
"Potrebbe andare meglio?"
"Potrebbe andare meglio." ha detto.
"Eh, potrebbe sempre andare meglio."
"Sì" ha detto, senza più guardarmi, "Ma se andasse meglio sarebbe meglio."