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La settimana è stata questa (scusate il disordine): una cravatta rossa, mezz'ora in piscina, una camicia uscita direttamente da un video dei darkness, una questione di trisillabi, roma no, l'ansia del curriculum, non esistono pullman per berlino, un treno che brucia, questo è il famoso maldura, il bar più afoso di padova (con transessuale annesso), la granita infinita, l'autoscatto che aspetto, il mare dal treno, un caffè freddo senza un euro, i documentari di pasolini, il prosciutto grosso, un braccialetto marrone, un corpetto rosso color insolazione, una prigione sottoterra, via della bora, il parco più caldo del mondo, il messaggio che aspettavo, una lastra del cervello, la cuffia della laureata, il bicchiere vuoto, una settimana più giovane, i primi problemi in classe, magari ho sbagliato giorno, un cartone che stava per arrivare, una battuta infelice, le carambar, voglio solo scaccolarmi, una non-rissa da matrimonio, un'agitazione tremenda, le rime chiare di cui non parlerò, una perfetta giornata ventosa di cui tacerò tutto, il concerto metallaro dei belle&sebastien, una grigliata al ginko biloba, una trappola mancata, un assessore spiritoso, un sì urlato, due scemi che guardano in giù, il bouquet tra maschi, le foto a sorpresa, la piscina che non c'era, i lecca lecca da incartare, un equilibrista che cade, un racconto zen sulla sazietà, una danza sicula, una domatrice di fiamme incinta, un ballo bretone coi mignoli, una bomboniera al burro, una dedica imbarazzante, il faro che si spegne, il battistero attraverso 50 cartoline, una birra costosa, lanterne magiche e parolacce in italiano.

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UNA QUESTIONE DI LESSICO (ovvero: e mo' che faccio? cambio nome?) Dove si scopre che il limite della propria cialtroneria è sempre un po' più in là rispetto a dove lo si sospetti. (tratto da questi commenti al blog di giuliomozzi ) (...) Brèkane. Chissà dove ha preso quel nome da cattivo di cartone animato giapponese tipo Goldrake. Posted by Raspberry at 21.07.04 01:41 Ehm, be', il nome... il cattivo di un cartone animato giapponese ancora non me l'aveva detto nessuno... comunque, brekane (o meglio "breccane") è la parola veneta per ortiche. In sè non vuol dire nulla, ma qui "andare a breccane" significa - oltre che "andare così lontano che ci sono solo le ortiche", cioè (con un'altra perfetta locuzione locale) "andare in tanta mona" - anche "divagare, uscire dal discorso". Posted by brekane at 21.07.04 08:52 Ma le brecane non sono le eriche selvatiche? Posted by Mro at 21.07.04 18:36 o
Novembre 1936 – paul éluard (traduzione: Franco Fortini) Guardateli al lavoro i costruttori di macerie sono ricchi pazienti neri ordinati idioti ma fanno quel che possono per esser soli al mondo stanno agli orli dell’uomo e lo colmano di sterco piegano fino a terra palazzi senza capo. A tutto ci si abitua ma a questi uccelli di piombo no ma non al loro odio per tutto quel che luccica non a lasciarli passare. Parlate del cielo e il cielo si vuota poco ci importa l’autunno i nostri padroni hanno pestato i piedi noi l’abbiamo dimenticato l’autunno dimenticheremo i padroni. Città secca oceano d’una goccia scampata di un unico diamante coltivato alla luce Madrid città fraterna a chi ha patito lo spaventoso bene che nega essere esempio a chi ha patito l’angoscia indispensabile perché splenda quel bene. E alla sua verità salga la bocca raro alito sorriso come rotta catena e l’uomo liberato dal suo passato assurdo levi innanzi ai fratelli un volto eguale