Senti, aspetta, ascoltami.
(Devo dirti una cosa.)
Sono come mia madre, se non faccio le cose subito poi me ne dimentico.
Aspetta, non è questo.
Ti ricordi Gorizia? Era il 16 maggio, qualche anno fa. Ricordo il giorno esatto perché è il compleanno di A*. Doveva venire anche lui a presentare il libro, ha perso il treno per colpa mia. Mi è venuto in mente perchè
Non sto male se sto con te, non sto male; male sto se sto con te e tu mi tratti male, sto male se mi tratti male, se mi fai del male quando sto con te, ci penso e mi convinco che mi tratti male, non lo merito ‘sto male
(Quello che non riusciva a capire, non riusciva a capire come una persona potesse volergli così bene come faceva X. Doveva, doveva esserci un equivoco, no? Era un equivoco, e lui doveva chiarirlo, specificarlo, distinguere. Non è questo che fa uno scienziato? Distingue, specifica, chiarisce ogni volta che qualcosa appare confuso, va alla radice, trova il nucleo del discorso, e il nucleo del discorso era questo:
[...]
…il filo del pensiero… cerco di seguirne i nodi, procedere nel discorso con chiarezza, ma si intorcola; i nodi alle volte sono così grossi che per girarci attorno ci metto dei giorni. Non te l’ho mai detto, ma ho un blog - lo sai? - per seguire il filo del discorso… spesso mi ci ingambero, però, sul discorso, proprio come quando parlo. Certi giorni vengono fuori delle frasi che non ti dico, mi dovrebbero togliere la patente, se solo l’avessi - ma penso che se scrivessi solo cose in cui... se mi concentrassi e fossi capace di scrivere solo cose perfette (non so scrivere cose perfette) e se mettessi sul blog cose che sono sicuro siano perfette, se potessi scrivere cose magnifiche e scritte magnificamente, mica lo terrei un blog, che mi importerebbe di un blog?
(Forse neanche scriverei.)
Quattro anni per chiarire un equivoco non ti sembra eccessivo? Tutto quel tempo per dimostrare che sei un deficiente non è un po’ perverso? Certo, i risultati sono stati ottimi, non sei mai più riuscito a persuadere così bene qualcuno di qualcosa, ma…)
E Gorizia cosa c’entra.
C’entra, c’entra.
(Devo dirti una cosa.)
Sono come mia madre, se non faccio le cose subito poi me ne dimentico.
Aspetta, non è questo.
Ti ricordi Gorizia? Era il 16 maggio, qualche anno fa. Ricordo il giorno esatto perché è il compleanno di A*. Doveva venire anche lui a presentare il libro, ha perso il treno per colpa mia. Mi è venuto in mente perchè
Non sto male se sto con te, non sto male; male sto se sto con te e tu mi tratti male, sto male se mi tratti male, se mi fai del male quando sto con te, ci penso e mi convinco che mi tratti male, non lo merito ‘sto male
(Quello che non riusciva a capire, non riusciva a capire come una persona potesse volergli così bene come faceva X. Doveva, doveva esserci un equivoco, no? Era un equivoco, e lui doveva chiarirlo, specificarlo, distinguere. Non è questo che fa uno scienziato? Distingue, specifica, chiarisce ogni volta che qualcosa appare confuso, va alla radice, trova il nucleo del discorso, e il nucleo del discorso era questo:
[...]
…il filo del pensiero… cerco di seguirne i nodi, procedere nel discorso con chiarezza, ma si intorcola; i nodi alle volte sono così grossi che per girarci attorno ci metto dei giorni. Non te l’ho mai detto, ma ho un blog - lo sai? - per seguire il filo del discorso… spesso mi ci ingambero, però, sul discorso, proprio come quando parlo. Certi giorni vengono fuori delle frasi che non ti dico, mi dovrebbero togliere la patente, se solo l’avessi - ma penso che se scrivessi solo cose in cui... se mi concentrassi e fossi capace di scrivere solo cose perfette (non so scrivere cose perfette) e se mettessi sul blog cose che sono sicuro siano perfette, se potessi scrivere cose magnifiche e scritte magnificamente, mica lo terrei un blog, che mi importerebbe di un blog?
(Forse neanche scriverei.)
Quattro anni per chiarire un equivoco non ti sembra eccessivo? Tutto quel tempo per dimostrare che sei un deficiente non è un po’ perverso? Certo, i risultati sono stati ottimi, non sei mai più riuscito a persuadere così bene qualcuno di qualcosa, ma…)
E Gorizia cosa c’entra.
C’entra, c’entra.