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- Da quando ci conosciamo - mi dice G. - mi accadono le cose più strane, gli incontri più bizzarri, come se all'improvviso fossi passata in una dimensione parallela, più grottesca, dove non valgono le normali leggi sociali del mondo in cui vivevo prima. -
- Cosa intendi? - chiedo - Fammi qualche esempio concreto. -
Siamo stesi in prato della valle, sotto un albero. Abbiamo appena pranzato.
- Be' come l'altro giorno, no? Che ho incontrato i mercenari in treno... -
- Quali mercenari? -
- Sì, dai, te l'ho raccontato, quei tipi schifosi, ciccioni, a petto nudo, che bevevano birra e fumavano nel vagone... Gli mancava solo il kalashnikov... -
- Ok, mi ricordo, e poi? -
- Stamattina in autobus, un tipo mi ha rimproverato perchè tossivo. Mi ha detto di smetterla di tossire, che lo disturbavo. Ma tossiva anche lui. Poi mi ha proposto un cammello. -
- Un cammello? -
- Sì - mi fa - Mi ha detto che mi dava un cammello se la smettevo di tossire -
- In autobus, un uomo ti ha proposto un cammello -
- Sì, per smettere di tossire. -
Intanto, alle nostre spalle senitamo dei passi vicini. Penso: pensa se fosse un ladro, noi non lo stiamo guardando, le nostre borse sono incustodite... Ma va là, cosa vado a pensare, penso.
Nel giro di un secondo sentiamo un certo trambusto. G. si alza, mi dice: - Aspetta un attimo... - Ci guardiamo attorno: la sua borsa non c'è più. In lontananza, un tipo che corre. Tutti gli sguardi della piazza sono rivolti verso di lui. Scompare nel giro di un secondo.

Il 16 settembre ho il primo esame di dottorato. A Siena. Viaggerò insieme con TS e NM, il che è una buona notizia per il blog, una cattiva notizia per la mia salute mentale. Facendo un rapido calcolo, l'altro giorno, mi sono reso conto che ho circa 7000 pagine da leggere, studiare, memorizzaare per essere decentemente preparato. Ho 7 giorni, il che vuol dire 1000 pagine al giorno. Facendo finta di riuscire a studiare 10 ore al giorno sarebbero 100 pagine all'ora, facciamo 102. Cioè: 102 diviso 60 = 1,7 pagine al minuto. Diciamo 1,8. Allora 1,8 diviso 60, sono circa 0,03 pagine al secondo. Con una comoda proporzione: 1 sta a 0,03 come 60 (numero di righe circa per pagina) sta a x, verrebbe fuori circa 2 righe al secondo. Circa, più o meno, 180 caratteri, sempre al secondo. Mi fermo qua. Ce la posso fare.

Adesso però vado a letto, che tutti sti numeri mi hanno fatto male agli occhi.

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UNA QUESTIONE DI LESSICO (ovvero: e mo' che faccio? cambio nome?) Dove si scopre che il limite della propria cialtroneria è sempre un po' più in là rispetto a dove lo si sospetti. (tratto da questi commenti al blog di giuliomozzi ) (...) Brèkane. Chissà dove ha preso quel nome da cattivo di cartone animato giapponese tipo Goldrake. Posted by Raspberry at 21.07.04 01:41 Ehm, be', il nome... il cattivo di un cartone animato giapponese ancora non me l'aveva detto nessuno... comunque, brekane (o meglio "breccane") è la parola veneta per ortiche. In sè non vuol dire nulla, ma qui "andare a breccane" significa - oltre che "andare così lontano che ci sono solo le ortiche", cioè (con un'altra perfetta locuzione locale) "andare in tanta mona" - anche "divagare, uscire dal discorso". Posted by brekane at 21.07.04 08:52 Ma le brecane non sono le eriche selvatiche? Posted by Mro at 21.07.04 18:36 o
Novembre 1936 – paul éluard (traduzione: Franco Fortini) Guardateli al lavoro i costruttori di macerie sono ricchi pazienti neri ordinati idioti ma fanno quel che possono per esser soli al mondo stanno agli orli dell’uomo e lo colmano di sterco piegano fino a terra palazzi senza capo. A tutto ci si abitua ma a questi uccelli di piombo no ma non al loro odio per tutto quel che luccica non a lasciarli passare. Parlate del cielo e il cielo si vuota poco ci importa l’autunno i nostri padroni hanno pestato i piedi noi l’abbiamo dimenticato l’autunno dimenticheremo i padroni. Città secca oceano d’una goccia scampata di un unico diamante coltivato alla luce Madrid città fraterna a chi ha patito lo spaventoso bene che nega essere esempio a chi ha patito l’angoscia indispensabile perché splenda quel bene. E alla sua verità salga la bocca raro alito sorriso come rotta catena e l’uomo liberato dal suo passato assurdo levi innanzi ai fratelli un volto eguale