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1. Sto sviluppando un’insana passione per la marmellata di ciliegie dentro le brioches. Molto, molto insana.

2. Mi sono svegliato di colpo. Era ancora buio. Ho spalancato gli occhi. Avevo le coperte tirate. La testa sul cuscino. Sul soffitto vedevo le impronte delle zanzare spiaccicate. Come ho aperto gli occhi ho cominciato a cantare: burn baby burn, disco infernoo.

3. Disco inferno continua a perseguitarmi da tre giorni. E non so perchè.

4. Scaldo l’acqua per il the in un pentolino. Quando l’acqua bolle, metto la mano in mezzo al vapore. Ho le mani così fredde che il vapore si condensa in un secondo. La mano sgocciola subito. Come si dice: gronda.

5. grazie del libro grazie del libro grazie del libro gra, cià cià cià.

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UNA QUESTIONE DI LESSICO (ovvero: e mo' che faccio? cambio nome?) Dove si scopre che il limite della propria cialtroneria è sempre un po' più in là rispetto a dove lo si sospetti. (tratto da questi commenti al blog di giuliomozzi ) (...) Brèkane. Chissà dove ha preso quel nome da cattivo di cartone animato giapponese tipo Goldrake. Posted by Raspberry at 21.07.04 01:41 Ehm, be', il nome... il cattivo di un cartone animato giapponese ancora non me l'aveva detto nessuno... comunque, brekane (o meglio "breccane") è la parola veneta per ortiche. In sè non vuol dire nulla, ma qui "andare a breccane" significa - oltre che "andare così lontano che ci sono solo le ortiche", cioè (con un'altra perfetta locuzione locale) "andare in tanta mona" - anche "divagare, uscire dal discorso". Posted by brekane at 21.07.04 08:52 Ma le brecane non sono le eriche selvatiche? Posted by Mro at 21.07.04 18:36 o...
Se una notte d'inverno lo spazzolino elettrico di tuo figlio si anima di vita propra senza nessun apparente motivo e tu e tua moglie vi trovate in bagno, assonnati, per capire da dove proviene quella vibrazione e in quel momento, dallo scarico del lavandino un gorgoglio rauco esala una risata che richiama alla memoria una brutta storia mai del tutto chiusa, allora, ecco, forse qualcosa si sta agitando; ma non qui: di qua . So che non dovrei farlo.