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Visualizzazione dei post da aprile, 2002
- E il tuo blog è brekane, no? Un attimo di silenzio, poi annuisco. Fa un certo effetto quando scopro che qualcuno legge questo sito, a parte i soliti tre quattro di cui ho precisa conoscenza. Un certo timore. - Ma il tuo è di citazioni, no? Ecco, un timore. E una sicurezza: che chi parla si è fermato ad un certo punto. "Be' più o meno" gli dico. Non insisto. Sul serio, mi intimorisce pensare che qualcuno che conosco e a cui non ho dato io l'indirizzo stia leggendo. Se fosse uno sconosciuto, vabbe'. Per fortuna si cambia subito argomento. Io mi metto a giocare con cellulare di Beppe. - Invece quello di Nicola sta cambiando. E' come se... Come se? Lo so Nicola che stai leggendo, non ti darò la soddisfazione di sapere che si è detto ha ha ha ha ha E' arrivato mio padre, devo aiutarlo a scaricare il vino. continua?
Stupido Blog, perchè non mi pubblichi le cose quando te lo chiedo? ma sempre con un giorno di ritardo? eh, bastardo?
QUEL CHE SUCCEDE IN QUESTI GIORNI Pronto, ciao. Ehi! Ciao. Come va? Bene, tu? Bene. Stasera? Che fai? Boh, e tu? Mah. Andiamo al cinema? Sì, ma non ho soldi. No, neanche io. Be’ possiamo fare due chiacchiere. Ho qualche birra in frigo. Perfetto! Ma non stiamo fuori tanto… No no, voglio andare a letto presto. Anch’io. Domani devo studiare. Già. Sì: stiamo fuori poco. Un’ora. Un’ora, un’ora e mezza. Sì, ma a mezzanotte voglio essere a letto. Sì, anche io. Undici e mezza, mezzanotte. Allora ok. Ok. Ci vediamo alle dieci? Ok. Chiamo gli altri. Ok. Ma stiamo poco. Poco. Pochissimo . Il tempo di una birra. Ok. Ciao Ciao. ORARIO MEDIO DI RIENTRO: 1.30.
Per la serie: “SENZA VERGOGNA! ”: NOTE ritrovate in un vecchio quaderno, datate 17 Ottobre 1998. Prima puntata (di 4) Nel 1997 Papa Giovanni Paolo II morì in seguito ad un intervento chirurgico particolarmente lungo e impegnativo. Uno degli infermieri aveva lasciato, tra l’intestino e i polmoni, una croce di legno lunga circa 20 centimetri. La croce aveva fatto infezione, portando il papa a morte precocissima. Interrogato da una commissione di inchiesta appositamente nominata su cosa ci facesse in sala operatoria con un crocifisso, l’infermiere rispose: volevo farmelo autografare. Dopo questo avvenimento, il primario della sezione chirurgica dell’ospedale Gemelli di Roma, Pietro Gliata, fu estromesso dall’ordine massonico di cui faceva parte: i Santissimi Cazzuolatori di Malta. (continua…)
Autolesionismo - Ma che piede c'hai? - Eh, quarantasei. - Quarantasei? Be' (ridendo cameratesco) : piede lungo, uccello lungo. - No, purtroppo no.
Perché mi arrivano le lettere di Frate Indovino? Mi scrive: E' certo che, da parte mia, porgo la mano per offrire quello che in realtà ho di più caro: la mia Fede in Dio ed il rispetto per tutte le Sue creature. o anche: Dalla corrispondenza che fino ad ora ho ricevuto emerge un partecipato consenso per l'Almanacco Frate Indovino 2002, dal titolo "Zuccherini Italiani". Non solo la veste grafica è reputata gradevole, ma anche il tema di fondo (che bacchetta in modo bonario quei "vizzietti" tipici degli "arrivisti nostrani" vecchi e nuovi) è stato compreso e anche apprezzato. Caro Frate: cambi nome, la prego. Io - glielo dico una volta per tutte - sono ateo. Non bestemmio solo perchè mi vengono meglio altre parolacce. Degli "Zuccherini Italiani", che, detto con franchezza, mi fanno venire la pelle d'oca, non me ne frega un cazzo. E "vizzietti" si scrive con una zeta sola.
Traducendo Brecht di Franco Fortini Un grande temporale per tutto il pomeriggio si è attorcigliato sui tetti prima di rompere in lampi, acqua. Fissavo versi di cemento e di vetro dov’erano grida e piaghe murate e membra anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando ora i tegoli battagliati ora la pagina secca, ascoltavo morire la parola di un poeta o mutarsi in altra, non per noi più, voce. Gli oppressi sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli parlano nei telefoni, l’odio è cortese, io stesso credo di non sapere più di chi è la colpa. Scrivi mi dico, odia chi con dolcezza guida al niente gli uomini e le donne che con te si accompagnano e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici scrivi anche il tuo nome. Il temporale è sparito con enfasi. La natura per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.
Intanto, l’alba. Era da tempo che non restavo sveglio così tanto. Mi si chiudevano gli occhi, facevo perfino fatica a guardare. Ale , invece, era come se si fosse appena svegliato, si era bevuto anche un caffè. Io: crollavo. Avevamo visto la luce del sole diffondersi mentre chiacchieravamo. Poi, piano piano, se ne erano andati tutti: Duccio, Guido, Ale. Ho pulito il tavolo, stavo per infilarmi a letto, ma prima sono uscito un po' in balcone. Erano le sette. L’aria a quell’ora sembrava diversa, più limpida, più facile da respirare. Invece di andare a dormire sono sceso a prendere il giornale. Ho spaventato il mio giornalaio scorbutico e leghista. Era solo, ed è abituato a vedermi verso le nove e mezza. Non credo che abbia una buona opinione di me. Per rompergli le balle, una volta, entravo tutti i giorni nel chiosco e uscivo senza comprare nulla, dopo aver sfogliato tutti i fumetti e tutte le riviste. Lo mandava in bestia, questa cosa. Forse pensava pure che rubassi qualco
Sciopero delle banane L'altra sera, a casa mia, si discuteva con Nicola di quello che Libero - giornale pacato e obiettivo - aveva chiamato Lo Sciopero delle banane , sottotitolando - altrettanto pacatamente e obiettivamente - Gli ultimi comunisti in piazza, d'accordo con chi ha ucciso Biagi . Non abbiamo discusso molto. Tra fagioli alla Bud Spencer e patate al forno e vino e grappa ci si è un po' persi. Ma una cosa mi è rimasta in mente, perchè poi l'ho sentita dire anche dal nostro mega presidente del consiglio - devo proprio nominarlo? - l'onorevolissimo cav. Silvio Berlusconi. (Baciamo le mani) L'argomento è, più o meno, "Molti di quelli che hanno scioperato, non sapevano perchè scioperavano". Il nostro super presidente del consiglio ha dato cifre più precise, naturalmente; secondo lui 8 persone su 10 non sapevano perchè stavano manifestando. Ciò vuol dire che se lo avessero saputo, se fossero stati più consapevoli, cioè se non si fossero fat
Sciopero La manifestazione, oggi a Padova, è stata bella. C'era tantissima gente, da tutto il Veneto. Gli organizzatori hanno detto che eravamo in 80.000, forse eravamo un po' meno: ma eravamo tanti. Se penso che ci sono state manifestazioni simili in tutta Italia, mi viene la pelle d'oca. Piazza Insurrezione, di solito un parcheggio, era piena di bandiere. Così piena che anche da due metri non si riusciva a vedere il palco. Ho sentito più di una persona dire che s'era commossa. Io... io sono stato bene. Ho passeggiato con la bici tra i giocolieri, passando attraverso gruppi diversissimi di sbandieratori e liceali scalmanati che pogavano. C'era anche la Liga Veneta, saranno stati in dieci, un po' isolati ma nessuno gli diceva nulla. Sarò scemo, ma c'erano striscioni commoventi. C'erano cinque ragazzi solitari che giravano in fila con un drappo giallo su cui c'era scritto: Facoltà di Matematica. Che dire? c'era anche la facoltà di matematica!
Volevo parlare di Palestina, ma c'è già chi lo fa molto meglio di me. Invece due notizie marginali. Pagina 18 del Corriere della Sera di lunedì 15 aprile: LANDI, VIOLATO SU INTERNET IL SUO SITO SEGRETO "ROMA - Michele Landi utilizzava un sito segreto forse per nascondere dietro alle sue foto messaggi cifrati. Due giorni prima di essere trovato impiccato, il tecnico informatico consulente del presunto telefonista delle Brigate Rosse Alessandro Geri nell'inchiesta sull'omicidio D'Antona, aveva cancellato tutte le immagini. Ma venerdì scorso, pochi istanti prima che il legale della famiglia della vittima (...) riuscisse ad entrare nel sito con l'aiuto di un esperto, un "pirata" l'ha preceduto ed ha compiuto interventi sospetti. L'avvocato ha registrato le operazioni su un dischetto e oggi lo consegnerà ai magistrati. (...)" A parte l'uso osceno dell'italiano, una notizia interessante. Sicuramente più interessante dell'
Da l'Unità : 11.04.2002 Troppo poco di Maria Novella Oppo Chissà perché, da quando tutti i tg hanno mandato in onda la dichiarazione del ministro Scajola sul 'probabile suicidio' del tecnico informatico Michele Landi, abbiamo cominciato a dubitarne. Pregiudizio politico? No, è che non si capisce perché un ministro degli interni debba dare per conclusa un'inchiesta appena avviata. Infatti ieri questa ovvia constatazione è stata fatta anche dai parenti del morto ripresi durante il funerale. E la sera precedente a 'Primo piano' altri parenti e amici avevano portato tanti elementi di dubbio da costituire quasi una certezza. Soprattutto è parso sicuro il pm palermitano che in passato lavorò con Landi e che sembra conoscere molto più del carattere dello studioso, di cui il pubblico invece conosce una sola foto, in cui sorride. Poi la tv ci ha fatto vedere l'esterno della sua casa, la stradina di un antico centro storico, la scaletta di pietra, il portonci
Interviste inutili 1 Emanuele formula questo genere di pensieri: “La teoria linguistica che stiamo studiando postula i limiti della comunicazione, dovuti a fatti semantici individuali e a problemi di contesto. Se io e te stiamo parlando - se tu sei il ricevente, io l’emittente di un messaggio - tu capirai solo una percentuale di quello che io voglio dirti. Questa percentuale può tendere a zero o a cento, ma non potrà mai essere esattamente zero o esattamente cento. Adesso: mettiamo che io stia parlando da solo. Diciamo che pensare è un modo tutto particolare di parlare da soli. In questi casi l’emittente e il ricevente sono la stessa cosa. Allora vuol dire che quando pensiamo non ci capiamo mai del tutto, no? Vuol dire che qualcosa di quello che diciamo a noi stessi ci sfugge sempre…” “E’ per questo che ci sono gli psichiatri”, commenta la professoressa, “Forse non faresti male ad incontrarne uno…”- questo non lo dice, ma dallo sguardo è chiarissimo che lo pensa. Emanuele, perch
Tutti i giorni - Ingeborg Bachmann (trad: M.T. Mandalari) La guerra non viene più dichiarata, ma proseguita. L'inaudito è divenuto quotidiano. L'eroe resta lontano dai combattimenti. Il debole è trasferito nelle zone del fuoco. La divisa di oggi è la pazienza, medaglia la misera stella della speranza, appuntata sul cuore. Viene conferita quando non accade più nulla, quando il fuoco tambureggiante ammutolisce, quando il nemico è divenuto invisibile e l'ombra di un riarmo eterno ricopre il cielo. Viene conferita per la diserzione dalle bandiere, per il valore di fronte all'amico, per il tradimento di segreti obbrobriosi e l'inosservanza di tutti gli ordini.
-Anche l'informe ha una forma: è la forma dell'informe. Mario Richter , Docente di Letteratura Francese all'Università di Padova
Conversazione con mia madre N. 2 - Sai cos'è che puzza, in salotto? - No - E' la tela del divano. - La tela del divano. - Sì. Tu ci metti i piedi, poi puzza. - Ma se ci stai sempre tu, lì! - Io appoggio i piedi dall'altra parte... - E poi i miei piedi non puzzano. - Questa è una leggenda.
Un'intervista interessante: http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=2368
Novembre 1936 – paul éluard (traduzione: Franco Fortini) Guardateli al lavoro i costruttori di macerie sono ricchi pazienti neri ordinati idioti ma fanno quel che possono per esser soli al mondo stanno agli orli dell’uomo e lo colmano di sterco piegano fino a terra palazzi senza capo. A tutto ci si abitua ma a questi uccelli di piombo no ma non al loro odio per tutto quel che luccica non a lasciarli passare. Parlate del cielo e il cielo si vuota poco ci importa l’autunno i nostri padroni hanno pestato i piedi noi l’abbiamo dimenticato l’autunno dimenticheremo i padroni. Città secca oceano d’una goccia scampata di un unico diamante coltivato alla luce Madrid città fraterna a chi ha patito lo spaventoso bene che nega essere esempio a chi ha patito l’angoscia indispensabile perché splenda quel bene. E alla sua verità salga la bocca raro alito sorriso come rotta catena e l’uomo liberato dal suo passato assurdo levi innanzi ai fratelli un volto eguale
Diario da Tel Aviv di Manuela Dviri (scrittrice israeliana) dal Corriere della Sera Quell’ufficiale non mi ruberà i miei ideali «Andate andate soldatini che il buon nonno Sharon vi porta a combattere bambini, a uccidere, a morire, e a tornare a casa in pezzettini...», scandiva oggi a mezzogiorno, sotto un sole cocente, un gruppo di ragazzi imbrattati di sangue finto davanti al ministero della Difesa. Dalle automobili che passavano arrivava di tutto, dai sorrisi di incoraggiamento alle minacce («Speriamo che venga un palestinese e vi faccia fuori tutti»). Gli israeliani, si sa, son di sangue caldo. Domani ci sarà un'altra dimostrazione, che partirà dalla piazza a nome Rabin, e domenica un'altra ancora. Nei cimiteri militari hanno sepolto cinque soldati. E a Tel Aviv la vita sta tornando, lentamente, a una specie di cauta normalità. Tre, quattro giorni senza attentati e un po' di sole e già tutti al ristorante, al mare, per la strada. Io invece sono di umore nero. Non
PALESTINA - Joe Sacco - Mondadori 2002 Dalla prefazione dell'autore (scritta nel luglio del 2001): "Questo libro parla della prima Intifada contro l'occupazione di Israele, che stava raffreddandosi proprio durante il mio soggiorno. Mentre scrivo queste parole, sta prendendo il via una nuova Intifada perché, in breve, l'occupazione di Israele e tutte le conseguenze della dominazione di un popolo ad opera di un altro, non si sono fermate.Palestinesi e israeliani continuano ad uccidersi in un conflitto a bassa intensità o con violenza diffusa (con uomini bomba, fuoco dagli elicotteri, bombardamenti aerei) fino a che il nodo di tutto, cioè l'occupazione israeliana, non si porrà come un elemento da risolvere nella legge internazionale e come principio di diritto umanitario."
Adesso s'ha solo da mettere apposto la grafica... Intanto leggete cammina....cammina..
I RAGAZZI (terza parte) Firas ha 15 anni e milita nel Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, uno dei gruppi di resistenza che influenzarono la rivolta nelle prime settimane di agitazione… Come mai ti sei lasciato coinvolgere dall’intifada? “Per me è un modo per riprendermi il mio paese, per liberarlo dall’occupazione, per far sì che il mondo intero conosca la nostra situazione… Vedo come i soldati trattano i miei genitori, i miei fratelli sono stati picchiati, uno di loro è in carcere…” Come sei stato reclutato dal Fronte Popolare? “Un mio vicino di casa è venuto a trovarmi, mi ha chiesto quale fosse la mia fede politica, se aderissi alle iniziative di Hamas o a quelle di altri gruppi. Poi, per un paio di giorni, mi ha osservato e studiato, ha visto chi frequentavo, dove andavo… Quando decise che potevo essere la persona giusta, mi chiese se volessi aderire al Fronte Popolare. Mi disse che avrei dovuto prendere in considerazione la proposta se mi importava qual