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Ore 1:30, davanti al cinema Astra. ale, Ale, Umbe, Gino, T.

- Oh ale, è finito il mese mariano.
- Eh, cazzo, non dirmelo. Metterò via il rosario.
- Ma quella la conosco… Era una mia compagna delle medie.
- Guardati, sembri una vittima del disagio giovanile
- Disagio sì, giovanile… insomma
- Oh, chi ha una sigaretta?
- Ehi, ero innamorato di lei.
- Porcaputtana, ma oggi è la giornata contro il fumo! Be’ ormai l’ho accesa.
- Siamo rimasti sono noi e loro, andiamo a conoscerle?
- Sì sì, era proprio lei. La mia compagna. Si è fatta magra.
- E’ una silfide.
- DottòrRu. non dica cazzate. Cos’è una silfide.
- Ehi, qualcuno sa cos’è il linoleum?
- Dicesi silfide: persona abitante dei boschi, longilinea.
- Guarda che andiamo a controllare, eh?
- La vedi quella bionda? Come dice Marco: io me la farei.
- Chi mi dice cos’è il linoleum?
- Prendi per il culo?
- La conosco, sai? E’ un’amica di Mino.
- Chi viene al festival celtico domani?
- Sono quelle cose leghiste?
- Be’ perché non me la presenti?
- No, non credo, dev’essere un festival grosso.
- Oh, mi hanno detto che vai in giro circondato da fighe.
- Domani ho un matrimonio.
- Io? No, quando mai. Chi te l’ha detto?
- Mi fermano per strada per dirmelo.
- DottorRu, mi faccia due fotocopie, va.

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UNA QUESTIONE DI LESSICO (ovvero: e mo' che faccio? cambio nome?) Dove si scopre che il limite della propria cialtroneria è sempre un po' più in là rispetto a dove lo si sospetti. (tratto da questi commenti al blog di giuliomozzi ) (...) Brèkane. Chissà dove ha preso quel nome da cattivo di cartone animato giapponese tipo Goldrake. Posted by Raspberry at 21.07.04 01:41 Ehm, be', il nome... il cattivo di un cartone animato giapponese ancora non me l'aveva detto nessuno... comunque, brekane (o meglio "breccane") è la parola veneta per ortiche. In sè non vuol dire nulla, ma qui "andare a breccane" significa - oltre che "andare così lontano che ci sono solo le ortiche", cioè (con un'altra perfetta locuzione locale) "andare in tanta mona" - anche "divagare, uscire dal discorso". Posted by brekane at 21.07.04 08:52 Ma le brecane non sono le eriche selvatiche? Posted by Mro at 21.07.04 18:36 o
Novembre 1936 – paul éluard (traduzione: Franco Fortini) Guardateli al lavoro i costruttori di macerie sono ricchi pazienti neri ordinati idioti ma fanno quel che possono per esser soli al mondo stanno agli orli dell’uomo e lo colmano di sterco piegano fino a terra palazzi senza capo. A tutto ci si abitua ma a questi uccelli di piombo no ma non al loro odio per tutto quel che luccica non a lasciarli passare. Parlate del cielo e il cielo si vuota poco ci importa l’autunno i nostri padroni hanno pestato i piedi noi l’abbiamo dimenticato l’autunno dimenticheremo i padroni. Città secca oceano d’una goccia scampata di un unico diamante coltivato alla luce Madrid città fraterna a chi ha patito lo spaventoso bene che nega essere esempio a chi ha patito l’angoscia indispensabile perché splenda quel bene. E alla sua verità salga la bocca raro alito sorriso come rotta catena e l’uomo liberato dal suo passato assurdo levi innanzi ai fratelli un volto eguale